Obiettivo principe dell’intervento descritto è stato il recupero funzionale e la valorizzazione dello stesso organo, non solo da un punto di vista meccanico – intervento già autorizzato dalla Soprintendenza competente con N.O. n.0010567 del 21 /09/2018 ma anche da un punto di vista artistico. Necessari a tale fine sono risultati anche il restauro dell’impalcato dei soppalchi in legno dove l’organo è collocato ed il completamento del restauro dell’apparato decorativo delle superfici del transetto, finalizzato sia al consolidamento materico e strutturale sia al restauro estetico. Più in dettaglio l’intervento è stato mirato alla cristallizzazione dei processi di degrado in atto, riproponendone una generale unità di lettura estetica dell’insieme compositivo nel rispetto delle patine originali attribuibili al fisiologico processo di invecchiamento dei vari materiali costituenti le superfici decorate.
La Cattedrale di Altamura, dedicata a Santa Maria Assunta, si colloca nel cuore della città antica in un’ampia piazza storicamente definita dal sagrato, spazio dedicato alla preghiera, dal mercato, lo spazio del commercio e dalla piazza delle adunanze del popolo. Di notevole interesse storico artistico - la Chiesa rappresenta una delle quattro basiliche palatine di Puglia - l’immobile, di proprietà del Capitolo Della Cattedrale di Altamura, è sottoposto a vincolo ai sensi della legge 1089 del 01/06/1939 come modificata dal testo unico d.lgs 490/99. Dichiarato di interesse storico artistico. Si precisa, inoltre, che la Cattedrale rappresenta il primo attrattore turistico nella città di Altamura, avendo registrato nel 2018 più di 20.000 ingressi da parte dei soli turisti. Fu costruita da Federico II in stile romanico contemporaneamente alla fondazione della città, tra il 1232 e il 1254.
Parzialmente distrutta sotto il governo di Roberto D'Angiò, forse da un terremoto, o probabilmente a causa delle imponenti trasformazioni in corso di realizzazione sul corpo originario della cattedrale che avrebbero determinato il cedimento strutturale di una parte dell’edificio stesso venne in seguito ricostruita nel 1316. A questo periodo risale anche la porta angioina, sulla fiancata settentrionale. Al 1880 risale il pregiato Organo a canne costruito da Giacomo Vegezzi Bossi collocato nella cantoria di Cornu Epistolae entro cassa lignea di stile neogotico. Obiettivo principale dell’intervento di progetto è stato il recupero sia funzionale che storico/artistico di uno strumento del 1880 di notevoli qualità, quale l’organo a canne Vegezzi Bossi, che allo stato dei luoghi non era più in grado di soddisfare neppure i minimi requisiti di funzionalità.
L'attività del concorrente, pertanto, è stata corredata da una rigorosissima campagna di controllo dell’esecuzione delle attività previste. Si precisa che, considerata la complessità dell’intervento, si è attuata un’esecuzione “a step”, al fine di evitare i rischi connessi ad un completo smontaggio di uno strumento così complesso costituito da migliaia di parti meccaniche e foniche. Il secondo gruppo di interventi, ha avuto come obiettivo il restauro del soppalco ligneo e dell’apparato decorativo del transetto della Cattedrale in cui l’Organo è collocato.