Giardini di Pietra

Giardini di Pietra - Gravina in Puglia

L’attività di supporto tecnico al RUP esplicata nell’ambito di una serie di interventi volti al Restauro Conservativo e Valorizzativo dei Terrazzamenti con affaccio sulla Gravina di Gravina in Puglia. In origine i giardini erano annessi ad una chiesa–grotta con tre absidi denominata di “Santa Maria della Neve” o “del Plagio” o “de Linaris”, ubicata nel rione Piaggio. Qui svolse la funzione di punto di aggregazione per gli abitanti delle grotte circostanti come luogo di culto mariano tra le altre chiese- grette dedicate ai santi orientali: San Basilio e Sant'Andrea. È stata chiesa- benefìcio, riportata nelle fonti anche come Abbazia. Era parte di un complesso monastico benedettino, amministrato da un abate. Nel XVI secolo si presentava con due ingressi, quattro finestre, all'interno l’altare maggiore in pietra con tre gradini di accesso, sovrastato da un'immagine raffigurante la visita della Madonna a Santa Elisabetta.

Parte del complesso è una cripta ipogea di Santa Lucia a ridosso della Gravina, di grandi dimensioni. La presenza degli orti avvalla l'ipotesi che la chiesa di Santa Maria de Plagio fosse legata a una comunità di religiosi; infatti, era una costante di tutte le realtà monastiche avere degli orti dove si coltivavano le erbe destinate alla confezione dei tarmaci e, quindi, alla costituzione della farmacia. L’intera area presenta importanti emergenze rupestri, archeologiche, e naturalistico - ambientali il tutto in un unicum di pregevole fattura che senza soluzione di continuità definisce un ambiente con una forte valenza ambientale e naturale. L'obiettivo è quello di collegare mediante un percorso pedonale le due estremità poste a quote differenti. Il progetto, nel suo complesso, mira alla riqualificazione dei percorsi presenti senza alterare l'andamento altimetrico dello stato dei luoghi.

Il progetto prende il nome di "I Giardini di Pietra". Questi rappresentano un nuovo centro di conoscenza sulla storia e le identità del territorio; uno spazio di incontro, di confronto e interazione all’insegna della trasparenza; un luogo di comunicazione e di eventi; un incubatore di attività e di iniziative. Oggi l'area offre vita a spazi interattivi, a punti di accoglienza e di sosta, ad aree di lavoro, a spazi flessibili attrezzati per l'organizzazione di seminari, convegni, laboratori e attività con i bambini. Il progetto di valorizzazione si sviluppa intorno alla figura di SANTA LUCIA, emblema della luce; tutto l’allestimento e le attività di valorizzazione pianificate seguono il filo rosso del gioco LUCE-BUIO e approfondiscono diversi aspetti dello spettacolare paesaggio carsico.

L’ampia area oggetto dei lavori ha compreso la parete esterna con le tre absidi sospese e il pianoro prospiciente la gravina, necessario ed interessante per motivi paesaggistici e per ragioni propriamente culturali e sociali. In particolare, i lavori di ripristino e recupero delle aree esterne e il successivo allestimento degli spazi, hanno consentito di attivare una serie di servizi culturali quali: visite interattive e laboratori didattici e allo stesso tempo danno la possibilità di organizzare eventi di aggregazione culturale e sociale per cittadini e visitatori, entrambi rivolti ad un’utenza multi-target.

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