Arcivescovado di Bari

Arcivescovado di Bari

L’attività di Progettazione Esecutiva degli Impianti Tecnologici svolta nell'ambito del Progetto Esecutivo di completamento del secondo livello del Piano Secondo del complesso architettonico denominato "Episcopio" in Bari. L'edificio monumentale sorge nel Centro Storico della Città di Bari e ha rappresentato la "Dimora del Vescovo". Il manufatto è generato da una aggregazione di fabbriche che in epoca medioevale risultavano addossate alla vicina Cattedrale e ne rappresentavano delle limitrofe pertinenze o case-torri di proprietà delle famiglie più influenti (XI secolo).

Nel '900 il complesso è stato parzialmente distrutto dagli eventi bellici ed è stato, pertanto, ricostruito nelle parti distrutte. Nelle attività di ricostruzione sono emerse ulteriori peculiarità costruttive di epoca medioevale che hanno rappresentato ulteriori caratteristiche di pregio. La sua monumentale facciata barocca si apre su un cortile abbracciato su tre lati dal palazzo stesso, dal prospetto meridionale della Cattedrale e da altri edifici minori. Al centro del cortile campeggia la cosiddetta “guglia”, una colonna monolitica in granito poggiata su un alto basamento e sormontata da una statua di dimensioni naturali di San Sabino, primo protettore della città.

La facciata è stata restaurata in stile barocco dall’architetto Domenico Antonio Vaccaro su commissione dell’arcivescovo Muzio Gaeta Iuniore (1736 - 1754). Osservando l’elegante prospetto risulta evidente la differenza tra il primo piano e i due sovrastanti: dal primo, infatti, sono stati asportati gli stucchi settecenteschi nel corso dei lavori di restauro degli anni ‘60. Attualmente è quindi visibile la struttura medievale originaria, caratterizzata da grandi arcate cieche di impronta romanica, che è ancora coperta nelle sezioni laterali. In compenso però, a questo livello, una terrazza, con balaustra scadenzata da sette busti (in origine quattordici in marmo bianco di Carrara), contribuisce ad accrescere la monumentalità dell’intera struttura.

Ai piani superiori gli stucchi settecenteschi impreziosiscono le cornici delle finestre: fortemente decorativi con elementi sinuosi e grandi fregi al secondo livello; più lineari e sobri ma con due leggere volute laterali al terzo. Il primo piano del palazzo ospita il Museo Diocesano , il più bello della città vecchia barese, fondato nel 1981: il percorso si articola in cinque sale e offre al visitatore un vero e proprio “viaggio” alla scoperta dell’evoluzione della Cattedrale e della comunità ecclesiale barese.

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